Comunicazione verbale e non verbale: come sfruttarla al meglio

Sei curioso di scoprire qualcosa in più sulla comunicazione verbale e non verbale?

In questa guida ti spiegheremo come funziona la comunicazione umana e in che modo si articola, studiando le tecniche di comunicazione verbale, non verbale e paraverbale che possono aiutarti nello studio e nel lavoro.

Saper comunicare bene è un valore aggiunto fondamentale per uno studente e futuro lavoratore: curare la propria immagine e le relazioni con gli altri è un tassello importante per la costruzione della propria identità.

Conoscere ed esplorare i segreti della parola e del linguaggio non verbale richiede tanta osservazione ed esercizio, ma non preoccuparti: ecco tutto quello che devi sapere per capire davvero la comunicazione verbale e non verbale.

I segreti della parola e del linguaggio non verbale

Dagli esempi di comunicazione verbale e non verbale alle tecniche per padroneggiarle al meglio, ecco una serie di informazioni che ti aiuteranno a potenziare la tua capacità di relazione.

Comunicazione verbale

La comunicazione verbale è la parte più visibile della nostra comunicazione. Essa fa riferimento all’utilizzo della parola per veicolare, con uso consapevole ed efficace, ogni elaborazione del pensiero.

Riassumendo, la definizione di comunicazione verbale è da ricercarsi nel linguaggio, ossia quella forma di comunicazione costruita sulla base di un insieme di regole ben definite, finalizzata alla trasmissione di informazioni attraverso l’uso di mediatori simbolici.

Nonostante si pensi spesso che il linguaggio verbale sia il più importante, in realtà non c’è assunto più errato: secondo le ricerche, oltre il 70% della comunicazione è non verbale.

Vediamo ora che cos’è la comunicazione non verbale e quali sono le sfaccettature che possono esserci utili per capire meglio gli altri.

Comunicazione non verbale

Parlando di comunicazione verbale e non verbale, quest’ultima ha sicuramente un ruolo cruciale nel rapporto con gli altri.

La comunicazione non verbale in psicologia fa riferimento ad una vera e propria lingua che tutti parlano col proprio corpo, ma che in pochi riescono ad “ascoltare con gli occhi”.

comunicazione non verbale

Il linguaggio non verbale, dunque, è qualcosa di non immediatamente udibile, ma che, una volta compreso, è in grado di darci tantissime informazioni sullo stato d’animo e i pensieri dell’interlocutore.

Cerchiamo di capirne qualcosa in più nei prossimi paragrafi.

Funzioni della comunicazione non verbale

Secondo la psicologia, la comunicazione non verbale e i gesti possono avere funzioni differenti, come ad esempio:

  • Esprimere le emozioni: il linguaggio non verbale serve per manifestare sensazioni e stati d’animo. Pensa al sorriso o all’occhiolino;
  • Comunicazione interpersonale: la comunicazione verbale e non verbale hanno entrambe funzioni di espressione nei confronti dell’altro. Tuttavia, il linguaggio non verbale è in grado di rappresentare amicizia, ostilità, disappunto. Pensa a gesti come la stretta di mano o la contrattura delle sopracciglia;
  • Regolazione della comunicazione: il linguaggio non verbale serve anche a “regolare” i tempi e i turni della comunicazione con l’altro, gestendo le pause.

Elementi della comunicazione non verbale

La comunicazione non verbale o linguaggio del corpo racchiude, al suo interno, una serie di elementi e di aspetti, ciascuno di essi fondamentale per comprendere al meglio il messaggio dell’altro.

Questi elementi sono:

  • Lo sguardo: importantissimo soprattutto nelle comunicazioni faccia a faccia, è in grado di dirci molto sulla persona con cui stiamo parlando. Ad esempio, tendiamo a tenere fermo lo sguardo più a lungo sulle persone da cui siamo attratti;
  • La gestualità, aspetto fondamentale e controllabile, soprattutto se si ha intenzione di imparare a parlare in pubblico. Pensa ad esempio ai segni del capo o a tutti quei gesti entrati in disuso, come il baciamano;
  • La postura: avere una postura dritta denota maggior sicurezza in se stessi;
  • Abbigliamento: il modo di porsi e di vestirsi può dire molto su di noi, sulle nostre passioni e sul nostro modo di vedere le cose. Pensa a particolari stili di abbigliamento come il punk e pensa a tutto il mondo ad esso correlato;
  • Il comportamento spaziale, studiato da una specifica scienza, la prossemica. La prossemica cerca di capire in che modo le persone sfruttano lo spazio per comunicare.

Comunicazione paraverbale

Uno spazio particolare nel nostro approfondimento sulla comunicazione verbale e non verbale è dedicato ad un altro importante aspetto: la comunicazione paraverbale.

Il linguaggio paraverbale fa riferimento all’insieme dei suoni emessi nella comunicazione. Si tratta, dunque, di un fattore legato all’utilizzo della voce per comunicare. Il linguaggio verbale, infatti, non è fatto solamente di parole, ma anche dal modo in cui moduliamo e utilizziamo la voce per comunicare.

L’importanza della voce è data da diversi aspetti:

  • Il tono, che viene influenzato da fattori fisiologici (età, costituzione fisica) e dal contesto. Ad esempio, se una persona di un ceto sociale elevato si trova a parlare con una appartenente ad un ceto più basso, tenderà ad avere un tono di voce più grave;
  • La frequenza, fortemente connessa alla sfera sociale. Per fare un esempio pratico, un dipendente che parla con il suo datore di lavoro tende ad avere una frequenza vocale più bassa del normale;
  • Il ritmo, che conferisce in un discorso maggiore o minore autorevolezza alle parole pronunciate. Ad esempio, un ritmo lento e con frasi intervallate da lunghe pause, conferiscono solennità a ciò che si dice;
  • Il silenzio, parte importante del linguaggio paraverbale, le cui caratteristiche possono essere spesso fortemente ambivalenti e soprattutto con esso giocano un ruolo fondamentale gli aspetti sociali e gerarchici.

Tecniche di comunicazione: best practice e errori da evitare

Ora che abbiamo visto cosa sono e a cosa servono comunicazione verbale e non verbale, vediamo in che modo possiamo sfruttare queste conoscenze per apprendere la vera arte del comunicare.

Esaminiamo insieme quali sono le best practice e gli errori da evitare se si vuole comunicare al meglio:

  • La comunicazione verbale è basata su un sistema di grammatica e sintassi. Sembra banale, ma per comunicare bene occorre conoscere la grammatica e rispettarla, nello scritto e nell’orale;
  • Quando parli con qualcuno, dai un peso specifico al tuo comportamento non verbale e cerca di osservare il suo. Cura la tua postura e la gestualità: ad esempio, le braccia conserte denotano chiusura nei confronti dell’altro;
  • Cura la tua voce, correggendo difetti come il volume troppo alto (o troppo basso), la parlata eccessivamente veloce, il cattivo uso delle pause.

Se devi parlare in pubblico, sfrutta i segreti della comunicazione verbale e non verbale osservando queste semplici regole:

  • Scrivi il tuo discorso: scrivere è il modo migliore per memorizzare e imparare a utilizzare al meglio la potenza della comunicazione;
  • Ripeti ad alta voce: per costruire un discorso brillante, ripetilo più volte ad alta voce davanti allo specchio, osservando la tua gestualità e le espressioni del volto;
  • Ripeti davanti ad una cerchia ristretta di uditori: per sondare l’efficacia della tua comunicazione, esponi il tuo discorso ad un piccolo campione di uditore, per testare le loro reazioni.

Per approfondire il tema, leggi anche – Come superare la paura di parlare in pubblico

Hai le idee più chiare su come utilizzare la comunicazione verbale e non verbale?

Siamo certi che, grazie ai consigli dell’Università Niccolò Cusano, imparerai a sfruttare tutti i segreti della comunicazione traendone vantaggio sia in ambito accademico, sia in ambito professionale.

Per saperne di più sulla comunicazione applicata alla politica, leggi anche – Comunicazione politica e marketing strategico delle campagne elettorali


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