Come scrivere una tesi di laurea in economia e gestione delle imprese?

Dopo anni di studio, hai dato finalmente l’ultimo esame del tuo corso di laurea in economia, concludendo il tuo ciclo di studi. Ora il primo pensiero legittimo che ti stai ponendo sarà sicuramente relativo a come scrivere una tesi di laurea in economia e gestione delle imprese.

Innanzitutto, è piuttosto intuibile ma mai troppo scontato ricordare a chiunque si stia approcciando ad un lavoro di tesi che il primo focus deve essere il linguaggio: lineare, chiaro e dritto al punto. Da evitare un’esposizione prolissa, troppo tecnica e metodica che potrebbe inficiare il lavoro di comprensione finale da parte della commissione d’esame.

Ma come ci si muove per scrivere una tesi, dall’introduzione alle conclusioni finali?

E per quanto riguarda gli argomenti, su quale orientarsi? Quale potrebbe essere una tematica utile da trattare? Ecco i suggerimenti dell’Università di Bologna Unicusano.

Tesi di laurea in economia e gestione delle imprese: come procedere

Dal momento in cui ci si approccia ad una tesi di economia, in genere si affronta questo processo impostando un’indagine che non può essere propriamente rapida e superficiale. Di solito si tratta di un lavoro che ha bisogno di tempo e della messa in atto di tutte quelle competenze che si sono apprese durante il percorso di studi.

Per questo motivo, è buona norma scegliere il prima possibile il relatore, accordandosi con lui/lei senza ridursi all’ultimo momento. Ciò vuol dire scegliere il relatore durante l’ultimo anno di studi e non a ridosso del termine degli esami.

Di seguito, le fasi da seguire per organizzare al meglio la tesi.

Quali sono i temi a cui ispirarsi

In primo luogo, se la difficoltà d’esordio riguarda i temi a cui ispirarsi per scrivere la tesi, un suggerimento utile è dare un’occhiata agli argomenti più attuali e diffusi.

Tra questi si possono annoverare:

  • L’unicità del Made in Italy e i motivi sottesi a questa realtà;
  • Le caratteristiche dell’Atto Amministrativo;
  • Il profilo del lavoratore: la Privacy, il Monitoraggio e il Rapporto di Lavoro;
  • Analisi e Sviluppo, con riferimenti a Internet, Big Data e Open Data;
  • Performance finanziaria dell’impresa e relazione con CSR;
  • Studio delle performance aziendali con relativa analisi di bilancio e strumenti per poterla migliorare;
  • Ruolo Della Bce in economia e crisi del Debito Sovrano.

Non è poi inusuale che molti studenti decidano di far vertere le proprie indagini su casi di aziende italiane o internazionali che possono essere dei validi oggetti di studio e osservazione, al fine di poter creare uno spunto per delle valutazioni finali.

Come gestire le fonti

Per scrivere una tesi, curarla e svilupparla in ogni sua sfumatura, è necessario fare appello a delle fonti per procedere con la ricerca. Le fonti e il loro ruolo rappresentano dei punti imprescindibili per portare a termine il lavoro di tesi, influenzandone l’esito finale.

Quindi, le fonti svolgono la funzione di ispirare lo studente per procedere nel suo lavoro di ricerca, sviluppando gli argomenti da trattare. Tutti i testi che sono serviti nell’elaborazione, che sono stati consultati e sfruttati come riferimento, dovranno essere poi riportati nella bibliografia da inserire nella tesi.

Successivamente, si potrà aggiungere al testo della tesi una serie di citazioni autorevoli per arricchire il lavoro svolto. Ognuna di queste sarà munita di una nota a piè di pagina che ne riporterà l’autore e il testo da cui è stata presa.

Ricorda che il lavoro di tesi, se in parte è personale, dall’altro si basa su un lavoro oggettivo di analisi; per questa ragione, non può essere affrontato in maniera troppo “creativa” e individuale, poiché deve essere il risultato di un processo di analisi e di uno studio ben consolidato.

La scaletta da seguire

La scaletta è un’operazione preliminare importantissima che dà la possibilità al lettore di orientarsi e allo studente di facilitarsi il lavoro durante l’elaborazione della tesi.

Dopo aver scelto l’argomento, la struttura della scaletta vedrà la partecipazione dello studente e del relatore, che dovranno concordarsi sui punti necessari.

Un esempio può essere il seguente:

  • Introduzione
  • Analisi dei dati in possesso
  • Gli obiettivi della ricerca
  • Metodologia di indagine adottata
  • Fasi dello sviluppo della ricerca
  • Analisi dei risultati
  • Conclusione

L’importanza dell’introduzione

L’introduzione della tesi ha un ruolo fondamentale, a prescindere dal corso di laurea di riferimento. Nel caso di economia e gestione delle imprese, l’elenco degli obiettivi illustrati al suo interno diventano essenziali perché danno un’idea dei punti che verranno affrontati progressivamente dal laureando.

Ragion per cui, anche in questo caso non deve venire meno la regola generale dell’utilizzo di un linguaggio chiaro e sintetico.

Infine, per tutti questi motivi, si consiglia di scrivere l’introduzione dopo aver svolto il lavoro di tesi, così da avere una panoramica d’insieme di tutti gli argomenti trattati.

Come strutturare le conclusioni

Le conclusioni della tesi, a dispetto di quel che si crede, non sono un semplice riassunto buttato a caso su quello che è stato detto nel corso dell’elaborato.

Si tratta più che altro di uno spazio in cui vengono riportati il metodo seguito, la struttura argomentativa e i vari risultati a cui si è giunti.

Per tutti questi motivi, consigliamo di scrivere le conclusioni a distanza di qualche giorno dalla fine della tesi, così da semplificarne la scrittura definitiva.

Su come scrivere una tesi in economia e gestione delle imprese abbiamo detto tutto: non ti resta che metterti a lavoro e concludere con successo il tuo ciclo di studi.

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Credits Immagine: DepositPhotos / sinseeho


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