Cosa sono le prove INVALSI, a che servono e come si svolgono
Se hai intenzione di lavorare nel mondo dell’insegnamento, avrai sicuramente a che fare con le prove INVALSI.
Le prove INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) sono prove scritte che, ogni anno, vengono svolte da tutti gli studenti italiani delle classi previste dalla legge attualmente vigente.
L’obiettivo di queste prove è quello di valutare, in alcuni momenti chiave del ciclo scolastico, i livelli di apprendimento degli studenti su specifiche materie come Italiano, in Matematica e in Inglese. Esaminando i dati delle prove, sarà possibile ottenere metriche per la valutazione a livello di classe, di istituto, regionale e nazionale.
Se sei uno studente di scienze della formazione primaria a Bologna e vorresti saperne di più su come funzionano queste prove e in che modo coinvolgono le attività svolte nelle scuole, continua nella lettura: ti spiegheremo tutto ciò che devi sapere sulle INVALSI.
Tutto sulle prove nazionali INVALSI
Da qualche anno a questa parte le prove INVALSI sono entrate nella vita degli studenti. Conoscerne il funzionamento è fondamentale per chi ambisce a lavorare all’interno del mondo dell’istruzione. Ecco una panoramica completa sull’argomento.
Le origini
Pur essendo di introduzione piuttosto recente, le prove INVALSI affondano le loro radici in proposte che hanno più di vent’anni. L’idea di istituire un Sistema Nazionale di Valutazione del sistema scolastico risale, per l’appunto, agli anni Novanta.
La necessità sempre crescente di introdurre un sistema efficace in tal senso ha spinto i decisori a sperimentare le prime prove INVALSI di Matematica e Italiano nell’anno scolastico 2005-2006. Da quel momento in poi, l’evoluzione delle prove è stata dettata in parte dalla normativa, in parte dal miglioramento delle modalità di valutazione e di somministrazione dei questionari.
Con il decreto legislativo 62/2017 sono state introdotte novità significative rispetto all’assetto originario. Possiamo riassumerle in questi punti fondamentali:
- Nelle classi quinta primaria e in terza secondaria di primo grado, a partire dal 2018, è stata aggiunta alle prove di Matematica e Italiano una prova di Inglese, che consiste in un esame di lettura e uno di ascolto
- Sempre a partire dal 2018, ad eccezione delle prove svolte nelle classi seconda e quinta primaria, per tutti gli altri gradi i test sono effettuati al computer – mediante Computer Based Testing – e i risultati vengono trasferiti direttamente all’INVALSI
- I risultati delle prove del Grado 8 (terza secondaria di primo grado) vengono restituiti anche sotto forma di livelli di competenze, descrivendo ciò che lo studente sa fare negli ambiti circoscritti dalle prove
A cosa servono le prove
Come abbiamo accennato, le prove INVALSI servono per valutare le competenze acquisite dagli studenti su determinate tematiche in diversi momenti del loro percorso formativo. La normativa prevede che tutti gli studenti interessati svolgano una prova di italiano, di matematica e, in alcuni casi, anche di inglese.
I risultati ottenuti servono per definire i Quadri di Riferimento per la valutazione e conoscere le competenze degli studenti, per capire quali sono i punti di forza e di debolezza e le eventuali differenze tra istituti e tra località.
La valutazione non avviene in “voti”, ma in livelli che descrivono le capacità e le competenze raggiunte. Il fine ultimo prefissato dalle prove INVALSI può essere dunque riassunto nell’ottenere metriche valide per conoscere eccellenze e vulnerabilità del sistema scolastico, capire come migliorare la situazione e analizzare a fondo eventuali differenze emerse tra gli studenti.
Come si svolgono le prove
Le prove INVALSI si svolgono nei mesi primaverili; sono previste sia prove su carta, sia prove al computer.
Durante le prove su carta gli studenti avranno tutti le stesse domande a cui rispondere, anche se può variarne l’ordine all’interno dei fascicoli. Nelle prove al computer, invece, ogni studente affronta una prova diversa, ma tutte le prove hanno il medesimo livello di difficoltà.
Entrando nello specifico delle prove:
- La prova di Italiano è utile per analizzare due tipologie di competenze; la prima misura la comprensione di documenti scritti tratti da letteratura o saggistica. La seconda riguarda, invece, la grammatica e l’utilizzo della lingua
- La prova di Matematica indaga sulle capacità dello studente nella logica, nella costruzione di modelli e nell’interpretazione di elaborazioni numeriche
- Infine, la prova di Inglese si basa sia sull’ascolto (listening) che sulla lettura (reading)
Per poter svolgere le prove, ogni alunno avrà un tempo di 90 minuti.
I risultati
Gli esiti delle prove vengono poi elaborati e posti in un’apposita scala di punteggi. Letti nella loro complessità, i dati delle prove restituiscono una fotografia del sistema scolastico italiano, che mette in evidenza differenze territoriali e una certa eterogeneità in ciascuna area coinvolta.
Lavorare nelle scuole: da dove cominciare
Abbiamo visto meglio cosa sono e a cosa servono le prove INVALSI all’interno delle scuole. Se ambisci a lavorare nel mondo dell’istruzione, uno dei primi passi da fare è iniziare una formazione completa nel campo della sociologia, della psicologia e della pedagogia.
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- Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-19) – curriculum Educatore Psico-Educativo e Sociale
- Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-19) – curriculum Educatore Servizi per l’infanzia
- Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche (LM-85) – curriculum Socio-Giuridico
- Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche (LM-85) – curriculum Psico-Educativo
I primi due percorsi di formazione, di durata triennale, offrono le basi in campo sociologico, pedagogico e psicologico. A seconda dell’indirizzo di specializzazione che sceglierai, avrai una formazione più orientata al servizio sociale o a quello per l’infanzia.
Le due magistrali invece, di durata biennale, offrono una preparazione specialistica nell’ambito delle scienze pedagogiche, sociali, psicologiche e giuridiche.
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