Sindrome dell’impostore: che cos’è e come superarla
Curioso di scoprire che cos’è la sindrome dell’impostore?
Sei nel posto giusto: in questa guida parleremo proprio di questa particolare distorsione cognitiva, diffusa paradossalmente nelle persone di successo.
“Sindrome dell’impostore” è un termine coniato nel 1978 dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes per indicare l’incapacità di interiorizzare i propri successi e il terrore persistente di essere esposti in quanto “impostori”.
Nonostante le evidenze delle proprie competenze, chi è affetto da questa sindrome è convinto di non meritare il successo ottenuto. Vediamo ora quali sono le caratteristiche di questa condizione, le cause e gli aspetti da tenere in considerazione.
Paura di non essere all’altezza: ecco la sindrome dell’impostore
Ti capita spesso di raggiungere grandi traguardi e di continuare a sminuire il tuo successo? Se questo atteggiamento si ripete costantemente, potresti essere incappato nella “impostor syndrome“, nota in italiano come sindrome dell’impostore. Ecco la guida dell’Università Niccolò Cusano su questa particolare distorsione cognitiva.
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Definizione
Come abbiamo accennato, con il termine “sindrome dell’impostore” indichiamo una condizione psicologica caratterizzata dall’incapacità di interiorizzare i propri successi e dal costante timore di affrontare situazioni che possono svelarti al prossimo per quello che credi di essere, ossia una persona senza particolari abilità, dunque un impostore.
A soffrire di questa sindrome sono le persone di successo, soprattutto le donne. Chi ne soffre percepisce un costante senso di inadeguatezza, legata in un certo senso ad una mancanza di fiducia in se stessi.
Tra le frasi e i pensieri più diffusi tra chi pensa di essere un impostore figurano:
- “Non credo di meritarmi questo“: per chi soffre della sindrome dell’impostore, il merito del suo successo non è mai il suo, ma è da attribuire a fattori come ad esempio la fortuna o l’aiuto di qualcun altro;
- “Se ci sono riuscito io, allora può riuscirci chiunque“: questa frase indica una svalutazione delle proprie capacità, perché assume che, a parità di condizioni, chiunque potrebbe riuscire ad ottenere quel successo;
- “Mi stai sopravvalutando”: per “l’impostore” qualunque complimento equivale ad una sopravvalutazione. Questa condizione è del tutto speculare ad un’altra distorsione cognitiva nota come effetto Dunning-Kruger, che indica la costante sopravvalutazione da parte di individui inesperti, che rifiutano di accettare la propria incompetenza.
Secondo una ricerca degli psicologi Pauline Rose Clance, PhD. E Suzanne Imes, PhD., esistono diversi “tipi di competenza” – o regole interne che le persone che combattono con fiducia generalmente seguono. Questa lettura può essere davvero utile per identificare cattive abitudini o schemi che potrebbero inibire il tuo pieno potenziale.
Vediamo quali sono gli atteggiamenti che potrebbero richiamare la sindrome dell’impostore e le caratteristiche ad essi collegate.
1 – Superdonna (o superuomo)
L’atteggiamento da superdonna (o da superuomo) potrebbe predisporre alla sindrome dell’impostore. Dal momento che le persone che vivono questo fenomeno sono convinte di essere degli impostori rispetto ai colleghi, spesso si spingono a lavorare sempre più duramente per mettersi alla prova e misurarsi.
Per capire se assumi questo atteggiamento, rispondi a queste domande:
- Ti fermi sempre in ufficio fino a tardi, anche se hai già completato il lavoro necessario quel giorno?
- Trovi i tempi di inattività completamente inutili?
- Hai sacrificato le tue passioni per il lavoro?
- Ti senti come se non avessi veramente guadagnato la tua posizione e, per questo, senti di dover costantemente dimostrare qualcosa agli altri?
Se hai dato una risposta positiva a questi quesiti, fai attenzione a non sottovalutarti e cerca di ragionare in maniera oggettiva. Lavora sulla fiducia e sulla consapevolezza di ciò che sei e delle tue abilità. Non svalutarti e trova un giusto equilibrio tra vita professionale e vita personale.
2 – Perfezionista
La ricerca della perfezione va a braccetto con la sindrome dell’impostore.
Generalmente i perfezionisti fissano obiettivi eccessivamente alti per se stessi, e quando non riescono a raggiungerli si mettono costantemente in discussione, preoccupandosi delle proprie abilità.
Per capire se fai parte anche tu di questo gruppo, rispondi a queste domande:
- Ti ossessiona la perfezione anche nelle piccole cose?
- Hai grosse difficoltà a delegare?
- Anche quando sei in grado di fare qualcosa, ti senti frustrato e deluso nei risultati?
- Ti senti come se il tuo lavoro dovesse essere perfetto al 100%, il 100% delle volte?
Per questo tipo di persone, il successo raramente è soddisfacente perché ritengono che avrebbero potuto fare ancora meglio. Ma questo atteggiamento non è né produttivo né salutare.
Se pensi di appartenere a questo gruppo, cerca di imparare a prendere i tuoi errori come una parte naturale del processo. Inoltre, spingiti ad agire prima che tu sia pronto. Sforzati di iniziare il progetto che hai pianificato per mesi. La verità è che non ci sarà mai il “tempo perfetto” e il tuo lavoro non sarà mai impeccabile al 100%. Prima riuscirai ad accettarlo, meglio sarà per la tua salute mentale e il tuo equilibrio.
L’esperto
Le persone che rientrano nel gruppo degli “esperti” sono convinte del fatto che non meritino l’assunzione da parte del loro datore di lavoro. Temono profondamente di essere esposti come inesperti o ignoranti.
Se pensi di appartenere a questo gruppo, rispondi a queste domande:
- Non ti candidi per le offerte di lavoro a meno che non soddisfi ogni singolo requisito?
- Cerchi costantemente corsi di formazione o certificazioni perché pensi di aver bisogno di migliorare le tue capacità per avere successo?
- Anche se ricopri un determinato ruolo da anni, ti senti come se ancora non ne sapessi “abbastanza?”
- Rabbrividisci quando qualcuno dice che sei un esperto?
In questo caso, la sindrome dell’impostore potrebbe manifestarsi per un eccesso di umiltà. Chiaramente, sforzarsi di aumentare il tuo bagaglio di abilità può certamente aiutarti a fare passi da gigante in modo professionale e mantenerti competitivo sul mercato del lavoro.
Cerca di capire che chiedere aiuto quando ne hai bisogno non è una vergogna. Se non sai come fare qualcosa, chiedi a un collega. Se non riesci a capire come risolvere un problema, chiedi consiglio a un supervisore.
Assistere i colleghi junior o fare volontariato può essere un ottimo modo per scoprire il tuo esperto interiore. Quando condividi ciò che sai, non solo aiuta gli altri, ma aiuta anche a guarire i tuoi sentimenti fraudolenti.
Studiare le distorsioni cognitive: corsi di laurea Unicusano
La sindrome dell’impostore non è attualmente riconosciuta tra i disturbi mentali descritti nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Ciò nonostante, è stata resa oggetto di studio da parte di diversi psicologi.
Se vorresti studiare le distorsioni cognitive e se pensi che studi di natura psicologica possano fare al caso tuo, i corsi di laurea dell’area psicologica dell’Università Niccolò Cusano sono la soluzione ideale per te.
I nostri corsi di laurea dell’area psicologica sono:
- Corso di Laurea in Psicologia, Scienze e Tecniche Psicologiche (triennale – classe L-24)
- Corso di Laurea Magistrale Psicologia Clinica e della Riabilitazione (biennale- classe LM-51)
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